EXCLUSIVE CONTEMPORARY ART

Alberto D’assumpçao

Alberto D’assumpçao è nato a Lisbona nel 1956, figlio del noto pittore portoghese Manuel D’Assumpçao. Ora vive a Guimaraes, nel nord del Portogallo.

Espone in pubblico dal 1989. Con gli artisti Adrian Bayreuther, Constantin Severin, Harriette Lawler, Izabella Pavlushko e Olga Dmytrenko costituiscono il gruppo internazionale “3rd Paradigm”.

È membro di “Portuguese Authors Society”, “International Illustrated Letter Writing Society”, “Artists for Peace”, “Archetypal Expressionism”, fondata dal critico d’arte e artista Constantin Severin e Mirca Art Group in Svezia.

Ha partecipato come membro di Giuria alla 2° e 3° Biennale Internazionale d’Arte Giovanile del villaggio “Vila Verde”.

È stato iunvitato alla 4° Biennale Internazionale d’Arte Contemporanea di Firenze (2003), Italia ed a partecipare al “BIRD 2005 International Art Award”, Pechino, Cina, oltre che alla 1a Biennale Internazionale d’Arte di Chapingo, Messico.

Insieme a Maria Isabel D’Assumpcao crea arazzi moderni nei tipici “Arraiolos” portoghesi con disegni esclusivi.

Le sue opere fanno parte delle collezioni della Banca del Portogallo, della Fondazione Cupertino de Mirandais, della Casa di Pascoaes, della J.P.F. e di numerose collezioni private in Portogallo e all’estero, tra cui quella della famiglia del poeta Antonio Pinheiro Guimares.

Espone regolarmente i suoi quadri in mostre personali e di gruppo e attualmente è trattato in Italia dalla eXclusive di Paolo Feroce.

L’artista la sua poetica e la mostra COELVM

Le opere di Alberto D’Assumçao stupiscono per la loro originalità. L’artista sembra aver fatto sua la lezione di artisti come Kandisky. Egli infatti riesce a creare ambientazioni astratte in cui i colori appaiono equilibrati e vibranti. Un estremo ordine per rappresentare il caos, l’ignoto, l’infinito.

In relazione al tema della mostra collettiva COELVM Alberto D’Assumpçao si colloca in una posizione molto particolare e che farà ben comprendere allo spettatori gli intendi espositivi. I lavori rappresentano universi inventati ma che sembrano rispondere a precise regole matematiche, mondi in perfetto equilibrio tra loro.

La domanda che ci si pone di fronte a questi quadri è la seguente: L’universo nel suo scorrere segue le leggi di Dio e della Chiesa o quelle della Scienza e della Musica?