Il Quartiere Militare Borbonico deve la sua realizzazione al Re Ferdinando II, in realtà il sovrano sfruttò i locali del vecchio ospedale, e l’acquisto di casamenti confinanti. Re Carlo di Borbone aveva deciso di destinare ad uso di ospedale per accogliere coloro che si ammalavano durante i lavori di costruzione della Reggia di Caserta. In quell’occasione furono realizzate anche corsie diverse per tenere separati gli schiavi musulmani dai liberi operai cristiani, per i quali venne messa a disposizione una cappella dedicata alla Madonna del Rosario poi inglobata nell’odierna struttura della Chiesa di Santa Croce nuova. L’Ospedale cadde poi in disuso tanto da essere definito nei documenti un’abiura di belve. Nel 1985 fu rilevato dal Comune di Casagiove e presso tale sito è in corso un progetto di recupero strutturale denominato “laltrareggia”.
Dŏmna 2022 – il resoconto
C’era gente già nel pomeriggio al quartiere militare borbonico di Casagiove (CE) ad attendere l’inaugurazione di Dŏmna. Cosa che ha rincuorato gli organizzatori perché non s’aspettavano una tale partecipazione, con persone provenienti anche da varie regioni d’Italia, considerando le problematiche attuali.
La mostra, comunque, è stata aperta in orario, alle 18:00, per poi proseguire con i saluti agli artisti ed ai visitatori da parte dell’Assessore Anna Altavilla, del Consigliere alla Cultura Gennaro Caiazza e della Consigliera alle Pari Opportunità Giovanna Ferrante.
Naturalmente ha dato il benvenuto anche il curatore d’arte Paolo Feroce, il quale ha spiegato sinteticamente il concept della mostra e ha ringraziato Enzo Russo, rappresentante dell’Associazione Associazione artistica 30all’ora, per aver organizzato la rassegna teatrale RIPARTIRE che ha inserito tre eventi durante nel corso dell’esposizione, rappresentati dal concerto di Marco Mantovanelli il 6 marzo, dallo spettacolo di Nunzia Schiano il 13 marzo e da quello di Annalisa Brignola 20 marzo.
Naturalmente anche la festa della donna doveva essere omaggiata in modo concreto e, difatti, martedì 8 marzo, ci sarà l’incontro organizzato dall’Amministrazione comunale, in collaborazione con il C.U.G., denominato “8 marzo: parliamo di Donne”, un’occasione di riflessione sui contributi che le donne hanno dato alla Città nella promozione della parità di genere.
Per dovere di cronaca ricordiamo che l’anteprima di Dŏmna si tenne sempre nel quartiere militare borbonico nel 2019 e poi, purtroppo, tutto si fermò a causa del Covid.
Paolo Feroce, che è anche responsabile delle collezioni del Museo d’arte e design PAM, oltre ad essere uno dei fautori di un programma video che narrerà d’arte e cultura di prossima uscita, durante i saluti ha voluto sottolineare come questa esposizione rappresenti anche la speranza di una rinascita nonostante le problematiche nazionali ed internazionali che ci affliggono, perché, come ha scritto Edmond Rostand: è di notte che è bello credere alla luce.
Per questa edizione quindi non sono state date tematiche che potessero essere creativamente restrittive e non sono stati seguiti nemmeno concetti forzatamente modernisti, ma si è voluto semplicemente rendere omaggio alla femminilità a tutto tondo, attraverso opere di artisti di ogni sesso. Scelta che ha permesso di esporre opere che si dipanano dal figurativo all’informale, passando anche per lo spazialismo.
Le opere presentate in questa edizione sono di artisti provenienti da tutta Italia quali: Alessandra Angelini di Parma, Margherita Argentiero di Lodi, Vittoria Giobbio di Saronno, Roberta Janes di Milano, Maria Rosanna Cafolla di Roma, Tina Pedrazzini di Lodi, Cristina Taiana di Varese, Veronica Longo di Pozzuoli, Luigi Cennamo Sbarra di Savona, Andrea Vogler di Alessandria, Francesco Zefferino di Bari, Diego Valentinuzzi di Monfalcone, Andrea Pietro Gagini di Milano, Miriam Ravasio di Lecco, Paola Bona di Torino, Giuseppina Irene Groccia di Cosenza, Luisa Russo di Napoli e Cristina Iotti di Sassuolo.