Storia del Santuario di Maria SS. dei Lattani – Eremo di San Bernardino
Sede dell’esposizione VISIONI _ Ars Mundi | Summer 2023
Il Santuario, sito nel paese di Roccamonfina (CE), fu fondato nel 1430 da San Bernardino da Siena e San Giacomo della Marca, che vi erano giunti in seguito alla notizia del ritrovamento di una statua della Vergine nello stesso anno o in quello precedente.
Venne edificata una prima cappella rurale, quindi una prima chiesa, allargata poco dopo nelle forme attuali tra il 1448 e il 1507. Nel 1446 il papa Eugenio IV affidò il convento, sorto nel frattempo, ai Francescani.
Nel Marzo 1970 il santuario fu Elevato da papa Paolo IV alla dignità di basilica minore.
Gli edifici del santuario si aprono su un ampio cortile interno, aperto sul panorama. Vi si affacciano la chiesa, il convento e un edificio costruito al momento della fondazione, detto ‘Protoconventino’ o ‘romitaggio di San Bernardino’, recentemente restaurato nelle forme originali.
La facciata della chiesa, preceduta da un grande protiro con arco a tutto sesto, conserva l’originale porta lignea del 1507. L’interno, ad un unica navata, divisa in campate da pilastri che sostengono la volta a crociera a sesto acuto ribassato, conserva affreschi quattrocenteschi e settecenteschi e finestre gotiche con vetrate policrome. Sulla sinistra si apre la cappella dedicata alla Vergine dei Lattani, con cupola affrescata, che ospita una statua di Madonna con Bambino in pietra basaltica, ricoperta di pittura policroma, forse attribuibile al IX secolo.
Il convento presenta una facciata con porticato ad archi e all’interno un chiostro rettangolare con archi ogivali sorretti da colonnine, di varia forma su due piani. Si conservano affreschi seicenteschi eseguiti da padre Tommaso di Nola.
Sul chiostro si apre un refettorio. Il cosiddetto edificio di ‘Protoconventino’ si affaccia sul cortile interno con un loggiato su due piani, aperto verso la valle con finestre, quella inferiore decorata da un rosone. Nel cortile si trovano anche una fontana di pietra e sul lato verso il monte una fontana quattrocentesca decorata nel 1961 da una raffigurazione su ceramica colorata. La lapide posta all’esterno della chiesa testimonia che l’edificio dedicato alla santa Madre di Dio venne eretto nel 1430. La statua non era stata in realtà ritrovata nel 1430, bensì verso la fine del Trecento.
La leggenda
Esistono varie leggende in merito all’attribuzione dei Lattani.
C’è ci sostiene che sia da riferire all’omonimo luogo ch ne indica la località di ubicazione o anche al riferimento della Sacra Icona, ma vi è anche chi fa riferimento ad una leggendaria capretta ‘latteìifera’ che fu la causa del rinvenimento della statua.
La leggenda narra di un pastorello, Francesco Gallo, che portava il gregge sui monti Lattani, notò che una delle sue capre, ogni giorno si staccava dalle altre e ritornava la sera con le mammelle colme di latte. Preso dalla curiosità, il pastorello un giorno, decise di inseguirla e la vide fermarsi vicino ad una grotta un po’ coperta da delle siepe. Il pastorello si affacciò nella grotta e vide la cara accovacciata presso una arca bianchissima, ai cui lati strisciava un grosso serpente che in bocca aveva due chiavi. Il patorello ritornato in Paese raccontò a tutti ciò che aveva visto. I compaesani increduli, decisero di andare a perlustrare la grotta in gruppo per verificare la veridicità dell’accaduto. Il racconto corrispondeva esattamente alla realtà. Infatti tolte le erbacce che coprivano la grotta trovarono la capra accovacciata presso l’arca e videro il serpente che, deposte le chiavi presso l’arca scomparve.
Dopo questa scena aprirono l’arca ed apparve la statua della Vergine col il bambino tra le braccia. La statua è costituita da un blocco monolitico di pietra vulcanica locale e scolpita probabilmente prima dell’anno mille e fu nascosta durante il periodo di persecuzione iconoclastiva.